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Via Arena Sanità: duemila anni in duecento metri

Via Arena Sanità: duemila anni in duecento metri

Duemila anni in duecento metri e due Pizzerie di tradizione e qualità con più di mezzo secolo alle spalle: questa, in sintesi, via Arena Sanità, che Ti stupirà per la concentrazione di testimonianze storiche ed architettoniche stratificate anche nel sottosuolo.

Iniziamo dalle testimonianze più antiche. In epoca greco romana (IV secolo a. C.) la Sanità era luogo considerato sacro ed adibito a sepoltura dei loro cari dalle famiglie nobili. Nel sottosuolo della zona che Ti invitiamo a visitare, si nasconde un vero e proprio sepolcreto ellenistico, una piccola parte del quale puoi scoprire accedendovi da via S. Maria Antesaecula, a pochi passi da via Arena. Sempre nel sottosuolo della via Arena è stata riportata alla luce, di recente, un’altra interessante testimonianza della Napoli Antica: un tratto dell’Acquedotto del Serino, costruito in età Augustea (I secolo d. C.), che portava l’acqua dai monti dell’avellinese alla città di Napoli ed oltre.

Ritornando in superficie, l’area del Palazzo de’ Liguoro di Presicce Ti porta in tutt’altra dimensione. Siamo agli inizi del 1700 è in questo palazzo si trasferisce il piccolo Alfonso Maria accolto dal cugino, il pittore Francesco Solimena, che si occupò della sua prima formazione. Alfonso diventerà poi quello che è stato definito “il più santo dei napoletani ed il più napoletano dei santi” (autore, tra l’altro, del celebre “Tu scendi dalle stelle”). Oggi Donna Paola de’ Liguori vive in una parte del Palazzo ed è promotrice di iniziative culturali volte a far vivere gli ambienti che tanta storia hanno visto ed a portare sviluppo nel Rione.

A questo punto, se vuoi gustare “qualcosa” di più contemporaneo e – certamente – di gustoso, hai due possibilità. La prima la trovi proprio davanti al Palazzo de’ Liguori: la pizzeria “da Concettina ai Tre Santi”, che prende il nome dall’edicola votiva affianco l’ingresso. Verso il 1950 Concettina – nonna di Antonio Oliva, attuale proprietario – aveva iniziato a fare pizze fritte per strada, nei pressi dell’edicola dei Tre Santi (S. Alfonso, S. Anna e S. Vincenzo). Un po’ alla volta l’attività si è sviluppata e oggi, con Ciro (figlio di Antonio), si è arrivati alla quarta generazione di pizzaioli. Negli ultimi anni gli Oliva hanno intrapreso una strada virtuosa di sviluppo, che unisce alla qualità ed originalità gastronomica dei prodotti la partecipazione ad iniziative culturali e di rilievo sociale. La seconda possibilità, è dall’altra parte del marciapiede qualche metro più avanti: la pizzeria “Alberto e figli”. Anche questa pizzeria ha le sue origini nell’immediato dopoguerra (1945) e l’attuale proprietario, Alberto Izzo, vi ha iniziato a lavorare nel 1975. Con il tempo, il lavoro e la volontà è divenuto titolare del locale e si è affiancato i figli Pasquale e Salvatore che, con nuove idee e tanta professionalità, hanno la ferma intenzione di continuare la tradizione di questa antica pizzeria.

Dopo la salutare sosta in pizzeria, in fondo alla via Arena trovi il Palazzo Sanfelice, vera perla dell’architettura napoletana, progettato dallo stesso Sanfelice per sua abitazione. Il palazzo, costruito tra il 1724 ed il 1728, riveste un’enorme fascino scenografico soprattutto nei due cortili che si susseguono lungo la strada. In effetti l’originale scala “a lumaca”, che chiude il cortile più piccolo, fu scelta da Roberto De Simone come modello per la scena di un atto della “Gatta Cenerentola”. Il secondo cortile, nel quale si apre la stupefacente scala “ad ali di falco”, è stato il set della trasposizione cinematografica di “Questi fantasmi” di Eduardo De Filippo.

Bollini

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Info

  • La pizzeria “da Concettina ai Tre Santi” è aperta, dal lunedì al sabato, dalle ore 10.30 alle 23.30 e la domenica dalle ore 12.00 alle 16.00. Maggiori informazioni sulle iniziative promosse dalla Pizzeria e sulle specialità gastronomiche che vengono proposte si possono trovare sul sito www.pizzeriaoliva.it (cliccando qui). In particolare, vi consigliamo di scoprire la pizza “sospesa”, una vecchia tradizione di solidarietà napoletana per la quale gli avventori con maggiori possibilità economiche pagavano una pizza, che poi sarebbe stata consumata gratuitamente da una persona disagiata
  • La pizzeria “Alberto e figli” è presente su facebook alla pagina <Pasquale Izzo (pizzeria Alberto e Figli)>
  • L’Associazione Celanapoli organizza visite guidate alla necropoli ellenistica della Sanità ed, in particolare, all’Ipogeo detto dei Togati, parzialmente scavato ma forse per questo ancora più suggestivo. Per maggiori informazioni e contatti è disponibile il sito www.celanapoli.it (cliccando qui).

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